32 Metri Quadri di Mare (Mediterraneo)
Bari, 2020 | Project Selected for Cantica21
The project takes inspiration from 32 Square Meters of Mare Circa (1967) by Pino Pascali and reflects on the impossibility, nowadays, of imagining and representing the Mediterranean Sea without considering the tragic migration crisis of which it is the scenario.
Appropriating the title and format of Pascali's work with some variations, 32 Metri Quadri di Mare (Mediterranean) consists of 27 square tanks of galvanised aluminum (100x100cm) - as many as the EU member countries - containing coloured water with different concentrations of red aniline. Aniline, already used as a dye (blue) by Pascali, oxidises spontaneously over time, turning dark-red. This side effect of the chemical is the pretext for reflecting on how we, contemporary Europeans, imagine our Sea and whether it is possible to separate our thoughts from that of the blood of the many missing migrants.
Once produced, the work will enter the collection of the Pino Pascali Foundation Foundation, Polignano a Mare, Bari (BA).
Nel 1967 il celebre artista pugliese Pino Pascali esponeva per la prima volta
l’opera 32 Metri Quadri di Mare Circa, composta da 30 vasche di alluminio zincato
(113x113 cm ciascuna) riempite con acqua e diverse concentrazioni di anilina
azzurra. Parte della serie degli "Elementi naturali", a cui Pascali aveva iniziato a
lavorare quello stesso anno, l’opera è un esempio della riflessione dell’artista volta
al rapporto tra uomo e natura. Rappresentato con contenitori metallici di estremo
rigore geometrico, il mare di Pascali è sottratto alla sua naturale multiformità
tramite l’uso di materiali industriali e coloranti artificiali. L’opera confrontava lo
sviluppo industriale del tempo con la cultura agraria mediterranea cui l’artista
sentiva fortemente di appartenere.
È interessante pensare che il composto chimico dell’anilina utilizzato come
colorante da Pascali si ossidi spontaneamente nel tempo dando luogo a
colorazioni rosso-bruno. Prendendo ispirazione da 32 Metri Quadri di Mare Circa
ed usando come pretesto l’inaspettato effetto collaterale del cambio di colore
dell’anilina, questo progetto si propone di rappresentare il mare al tempo
delle migrazioni di massa. Ad oltre 50 anni dalla prima presentazione dell’opera
di Pascali, chiunque viva oggi in Italia e nell’Unione Europea non può prescindere
dal collegare immediatamente il pensiero del nostro Mar Mediterraneo a quello
della sanguinosa crisi migratoria che lo caratterizza da oltre trent’anni.
Inedito ed ancora da produrre, 32 Metri Quadri di Mare (Mediterraneo) consisterà
in 27 vasche di alluminio zincato (ciascuna 100x100x7 cm) posizionate a terra e
contenenti acqua colorata con crescenti concentrazioni di anilina rossa:
- violento e letterale, il rosso sostituisce l’azzurro del mare di Pascali e
simbolizza il sangue versato quotidianamente dai migranti che affollano il Mar
Mediterraneo nel disperato tentativo di raggiungere le coste europee;
- il numero delle vasche di alluminio coincide invece con quello dei paesi
membri dell’Unione Europea e ne rappresenta la responsabilità collettiva ed
individuale, offrendo una rigida ripartizione delle acque;
- le vasche saranno disposte per terra le une adiacenti alle altre ed in sei file,
ciascuna con un numero crescente di vasche (2,3,4,5,6,7) quasi ad indicare
un grafico a barre crescente ed anche una stilizzazione della costa.
L’opera è pensata per essere esibita nel contesto culturale e diplomatico degli
Istituti di Cultura Italiana, dove acquisisce ulteriore forza simbolica ed offre
occasione di riflessione a livello pubblico ed istituzionale. Il titolo non rispecchia la
reale dimensione del mare simbolizzato dalle 27 vasche. Questa scelta è volta
non solo a rafforzare il collegamento con l’opera di Pascali ma anche a
sottolineare la differenza tra realtà, apparenza e definizione.
In virtù dell’artista che lo ha ispirato e considerato che l’opera di riferimento è parte
della collezione della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, il progetto sarà
donato alla Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare in quanto l’unico polo
d’arte contemporanea pugliese di vero respiro mediterraneo ed internazionale.










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